Gubbio è una bellissima città d'arte immersa nel verde delle colline umbre: si trova in un bacino che la collega a ovest alla Val Tiberina e a est alla conca di Gualdo Tadino. Da qualunque parte dell'Umbria si provenga, il carattere decisamente medievale della cittadina è annunciato dalla scenografica visione della massa compatta degli edifici monumentali che si staglia ai piedi del ripido monte Ingino.
Gubbio è stata scelta, fin dall'inizio, come set per le riprese della fortunatissima serie Don Matteo, interpretato da Terence Hill. Una scelta veramente azzeccata poiché i bellissimi paesaggi e la bellezza dei palazzi del centro storico offrono una cornice perfetta alle diverse vicende della storia.
La serie narra le avventure di un sacerdote (Don Matteo) che viene trasferito a Gubbio, dove oltre a occuparsi della sua parrocchia, si metterà a indagare sui casi di omicidio che periodicamente avvengono collaborando con i carabinieri della città.
La chiesa e la sua canonica sono presso la chiesa di San Giovanni, che si trova nella parte bassa del centro storico. La famosa caserma del Maresciallo Cecchini e del suo Capitano, invece, è situata nella Piazza Alta.
Tutti i luoghi visibili nella serie si possono trovare senza fatica, poiché la città non è molto grande e ci si sposta facilmente per le vie, le stesse che percorre il nostro Don Matteo con la sua inseparabile bicicletta. Visitando Gubbio la prima cosa che si nota sono i bellissimi e tipici vicoli del centro storico, ricchi di atmosfera tipica medievale che insieme alle sceneggiature cosi reali e mai ripetitive della fiction proiettano lo spettatore nella realtà quotidiana di una piccola città umbra.
Don Matteo è una fiction che piace molto (e lo confermano i dati auditel dei vari episodi) anche per la genuinità dei personaggi, che sono sempre dinamici nella loro semplicità: la perpetua Natalina (interpretata da Natalie Guetta) è un personaggio molto strano, a volte incomprensibile ma molto divertente; lo stesso vale per la coppia Cecchini-Tommasi (interpretati rispettivamente da Nino Frassica e Simone Montedoro; quest'ultimo ha preso il posto di Flavio Insinna, presente fino alla 5° serie) che con i loro battibecchi e le varie situazioni equivoche che si vengono a creare fra di loro non rendono mai noiosa la visione; e infine il personaggio di Don Matteo (interpretato da Terence Hill) un sacerdote speciale: dotato di un grande intuito che usa per indagare e collaborare con i carabinieri, ma anche con una grande capacità di toccare l'animo umano della gente.

Questo nostro reportage si è limitato a ricercare le location di questo "Don Matteo 6" in quel di questa splendida cittadina, dove sono state girate la maggior parte delle riprese in esterno. Per la cronaca, però, molte riprese sono state fatte anche fuori Gubbio, nelle campagne circostanti o addirittura a Bevagna, Umbertide, Spello, e altri paesi limitrofi.
La maggior parte delle riprese negli "interni", invece, sono state girate a Roma.


























Per il turista:

Gubbio sorge a 522 metri sul livello del mare ed ha poco più di 30.000 abitanti.
La fondazione di Gubbio si deve agli Umbri, insediatisi sulla sommità del monte Ingino e sul vicino monte Calvo probabilmente all'inizio del primo millennio avanti Cristo e che dettero alla città il nome di "Ikuvium".
In epoca romana, con la realizzazione della Via Flaminia (220-219 a.C.) Gubbio venne inserita nel flusso di relazioni fra Roma e la costa adriatica. A partire da questo momento inizia la fondazione della nuova città in pianura, prima nei pressi del torrente Camignano e poi, dalla seconda metà del I sec. a.C., ancor più a valle.
La città dovette subire, durante le invasioni barbariche tra il 400 e il 600 d.C., una drastica contrazione dovuta proprio all'eccessiva esposizione in pianura. Documenti attestano come, nel 552, Gubbio era in completa rovina.
Tuttavia il trattato di pace del 605, che segnò la divisione tra il ducato longobardo di Spoleto e quello bizantino di Perugina, assurse Gubbio a nodo fondamentale del nuovo tracciato viario Ravenna-Roma, creando stimoli ad una nuova crescita della città.
Il periodo carolingio-ottoniano (VII-X secolo), portatore di stabilità politica, favorì la coesione armonica della città attorno alla Cattedrale di S. Mariano, nell'area dell'odierna chiesa di S. Giovanni, fino a lambire verso nord le mura umbre.
Durante la reggenza vescovile di Ubaldo Baldassini (circa 1130-1160), Gubbio si afferma come città-stato in grado di respingere l'aggressione della lega delle città vicine capeggiata da Perugina (1151) e di consolidare il suo ruolo di centro egemone su un vasto territorio.
A partire dalla metà del XIII secolo Gubbio è oggetto di una campagna urbanistica guidata dall'esigenza di integrare l'insediamento montano con quello sottostante. Di quel periodo è anche la realizzazione di una cinta muraria che racchiudeva l'intera area urbana riutilizzando o raccordando preesistenti strutture fortificate.
Del 14 dicembre 1321, in piena età comunale, il periodo forse di maggior potenza economica e politica della città, è la decisione di ridefinire il baricentro politico e civile dell'organismo urbano, costruendo Piazza Grande, il palazzo del Popolo (ora dei Consoli) e quello del Podestà.
Nel 1384 la città passa ai Montefeltro di Urbino: lo smantellamento delle magistrature comunali e l'affermazione del potere signorile trovano traduzione urbanistica nella costruzione (entro il 1480) del Palazzo ducale.
Nel 1508 ai Montefeltro succedono i Della Rovere, sotto i quali la città decade, stretta dai gravami fiscali e minata dalle sommosse dei ceti popolari.
L'inclusione del ducato di Urbino, e quindi di Gubbio, nello Stato pontificio (1624) aggrava l'isolamento della città.
Dal 1807 è avviata una lenta campagna di restauro del tessuto medievale.

I testi in corsivo che seguono la nota 'Per il turista' sono tratti da:
"L'Italia - Umbria", Touring Club Italiano, 2004, edizione realizzata e distribuita dal quotidiano "La Repubblica".