Tirrenia, martedì 1 novembre, ore 14 circa…. Lo sto aspettando da 10 minuti, ma sono in anticipo.. Arriva puntuale, mi vede e mi fa un bel sorriso da ex attore… “è davvero una faccia simpatica”, penso tra me… mi avvicino e ci stringiamo la mano presentandoci.. io rido e dopo avergli visto la faccia sorridente mi viene quasi spontaneo fargli: “Mi chiamo Leonardo… lei?… ha portato il suo biglietto da visita?”
Lui per un attimo, ma solo una frazione di secondo, non capisce… quindi fa una smorfia di sorriso e replica: “ahhh… anche tu mi fai la battuta, eh?….”, cambia espressione e, guardandomi serio, tanto che io per un attimo credo stia dicendo per davvero, mi fa: “…Senti amico, io sono un duro… e questo è il mio biglietto da visita!” e mi mostra il pugno con una faccia cattiva quanto basta per spaventare un poveraccio come me che di pugilato e di duri tradizionalmente ha sempre saputo poco… meno male che torna immediatamente cordiale… fiuu…
Mi riprendo e penso fra me: “…La voce, ragazzi, era esatta esatta quella del film, mi è parso di ascoltare la televisione…”
Piero Del Papa mi offre un caffè…. Io insisto per essere io a offrirlo ma “è una battaglia persa” mi dicono quelli del bar… E iniziamo a parlare… di boxe, naturalmente…. che sebbene io scalpitassi per poter parlare del mio caro “Bulldozer” o di “Bomber”, era doveroso iniziare là dove la storia era veramente iniziata…
Piero Del Papa è una persona alla buona, ma di una grandissima genuinità. Ha fatto boxe tutta la vita, dapprima per la “fame” che c'era ai suoi tempi, dopo per la grandissima passione che ancora oggi gli rimane e risulta evidente parlandoci insieme.
Sa di aver ricevuto tanto da questo sport, ma talvolta sente anche di aver avuto meno fortuna di altri campioni dei suoi tempi un pochino più acclamati di lui, sebbene la sua carriera sia davvero invidiabile.