Quando il film arrivò nelle sale, l'anno dopo, fu proiettato, con grande affluenza di pubblico, al "Supercinema Lepore", sito in un edificio in via Roma, successivamente demolito per far posto allo stabile i cui piani terreni sono oggi occupati dagli uffici della Posta Centrale. Fu come guardare un album di ricordi. Quell'estate del 1975 era ormai lontana.



Davide Alberti, 2006:

Nell'articolo sopra ho raccolto i ricordi e le testimonianze tra coloro, gente di Lucera, che lavorarono con la troupe come operai, magazzinieri, addetti ai costumi e simili.
Ho recentemente raccolto anche il ricordo del bambino, oggi 35enne, che in una scena notturna raccoglie le lumache su un muro: suo padre lavorava nel reparto costumi e, avendo sentito che il regista aveva bisogno di un bambino sveglio, fece cercare suo figlio che si trovava col nonno; il piccolo fu prelevato senza che fosse avvertita la madre, la quale pensò, addirittura, a un rapimento.
La Fortezza Svevo Angioina, la più grande d'Europa con i suoi 900 metri di mura, fu straordinario scenario per le riprese.

Bud Spencer si dimostrò persona gentile e disponibile con tutti, soprattutto con bambini e ragazzi che si entusiasmavano nel vederlo giganteggiare sul set. Straordinari anche i cascatori, abilissimi durante le riprese e festeggiati quando provavano le scene, soprattutto quelle in cui era previsto l'impiego di cavalli. C'era sempre un folto pubblico a seguire, da lontano, le riprese esterne e alla fine partiva puntuale un grande applauso per Bud Spencer, che rispondeva sorridendo e accennando un saluto con la mano.
Personaggio singolare anche il regista, Pasquale Festa Campanile, con l'inseparabile cappello a larghe tese, sempre pronto alle battute.