Una piacevole sorpresa: un uomo della banda di Mezcal
(Reportage 2005)
Sapevo di Camposecco, sapevo delle cascate del Monte Gelato a Mazzano Romano, e sapevo anche di alcune sequenze girate sul Gran Sasso…. ma nel girovagare, nel chiedere, nel cercare, proprio non riuscivo a capire dove fossero stati ricostruiti i villaggi western dei due Trinità e dove si trovasse il vecchio convento della missione dove avviene la scazzottata finale in “…continuavano a chiamarlo Trinità”.
A tal proposito è stata determinante la testimonianza di Felice Ceciarelli, uomo della banda di Mezcal incontrato davvero per caso sull'altopiano di Camposecco.
- “Ormai questa valle la chiameranno ‘Trinità'…” dice scherzando ad un amico appena sceso di macchina per ammirare il paesaggio.
- “Io sono qui per questo, infatti” ribatto io che ero lì a pochi passi.
- “Ah… Allora sappi che io ho fatto l'attore-stuntman per quei primi due film di Trinità….”
Allora la cosa si fa interessante, penso.
Insomma, scopro che Ceciarelli (il cui cognome, per chi ha conoscenze cinematografiche e si intende anche di nomi d'arte, corrisponde non casualmente a quello di una ben nota attrice italiana) era il ragazzo della banda dei messicani che nel primo Trinità si prende un ceffone da Remo Capitani (Mezcal) per non avergli ricordato di togliersi il cinturone.
Ceciarelli in quegli anni partecipò a diversi film western come attore-stuntman. La nostra conversazione è diventata davvero piacevole anche per la presenza dei suoi familiari che lo prendevano in giro per il suo celebrare un passato così “glorioso”. Non si è trattata per niente di un'intervista, tuttavia, per semplificare il resoconto di ciò che ha raccontato, espongo come segue.
Ceciarelli: “Enzo Barboni quando facemmo quel film era soltanto un operatore cinematografico… poi con il successo incredibile che ebbe Trinità è diventato quello che poi è diventato insieme alla coppia Spencer-Hill che si era creata”
Vinto dalla curiosità non riesco a fare a meno di fargli questa domanda: “Come erano Bud Spencer e Terence Hill durante le riprese? Che tipi erano?”
Ceciarelli: “Si,… Spencer era simpatico, faceva spesso battute e ci ridevamo sopra…. Terence Hill, per contro, era molto attento alla professionalità….”
Domanda: “Ma quanto ci siete stati quassù?”
Ceciarelli: “Un anno…. dalla mattina alla sera… la mattina per farmi il trucco ci stavo 2 ore… dico 2 ore, con gli assistenti del trucco… per la faccia e per i vestiti”
Abbasso lo sguardo e noto che i miei pantaloni e la maglietta sono invasi da moschine di montagna e, di riflesso, faccio questa domanda: “Ma tutte queste mosche?… Non ti fanno muovere...”
Ceciarelli: “E' per via del bestiame…” e mi indica le mucche e i cavalli al pascolo “durante le riprese il giorno non ci si stava da quante ce n'erano.. la sera, col fresco, fortunatamente si stava meglio.. anzi si stava proprio bene”
Ironia delle coincidenze, proprio mentre stavamo per salutarci ecco arrivare un altro uomo, poco più anziano di Ceciarelli. I due si riconoscono e si scopre che avevano partecipato assieme alle riprese di “Lo chiamavano Trinità…”. Come due ex compagni di scuola che si incontrano dopo anni, si sono rimessi a parlare dei loro colleghi attori, di quel film e del tempo trascorso.
Durante tutta la nostra conversazione Ceciarelli mi ha così riferito dove si spostarono in quei 2 anni per effettuare le riprese e le varie locations che furono utilizzate.
Domanda: “Ma dove giraste il film?”
Ceciarelli: “Per ¾ del tempo stemmo quassù, a Camposecco…. Ma vi furono anche altri 2 luoghi principali di riprese: agli studi De Laurentiis dove furono ricostruiti i villaggi western e girammo le scene ‘in paese'; e Mazzano Romano: tutta la scena della scazzottata finale nel secondo Trinità fu girata là”
Domanda: “Partecipò anche a quella scazzottata?”
Ceciarelli: “Certo”
Domanda: “Ma io sapevo che alcune scene furono girate anche sul Gran Sasso”
Ceciarelli: “Sul Gran Sasso?… No”
Alla fine ci stringiamo la mano e ci salutiamo. Rimonta in macchina con la famiglia: la moglie, due ragazze (una che mentre gli facevo la foto seduto fra le rocce diceva: “Ma guarda tu in che posizione si è pure messo per farsi fotografare…”) e un amico.
Anche il collega di riprese (probabilmente un “mormone”) rimonta sulla sua jeep e si allontana: per lui quei posti devono essere più familiari dato che credo possieda diverso bestiame da far pascolare.